Com’è possibile che un palazzo “antico” sia stato costruito nel…futuro!? Il rompicapo di quest’edificio è incredibile.
Il nostro paese è ricchissimo di meraviglie naturali, architettoniche, artistiche e culturali: non è un caso che le città italiane, da Nord a Sud, siano visitate tutto l’anno da milioni di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Oltre che di tanta bellezza, però, l’Italia è ricca anche di misteri.

In pochi forse lo sanno, ma nel cuore di una città importantissima del nostro paese c’è un palazzo “antico”, ma che pare sia stato costruito addirittura nel 2221. Com’è possibile che un palazzo venga dal futuro?
Il mistero è sicuramente curioso e dà vita ad una particolare storia che, con il suo fascino e la sua leggenda, aumenta notevolmente il fascino del luogo in cui si trova l’edificio: ecco tutti i dettagli su una storia davvero incredibile.
Il mistero del palazzo costruito nel “futuro”: un arcano legato a un ricco commerciante
Come approfondisce l’account Instagram @romaracconta in un suo post, nel cuore della Città Eterna, nello specifico nel Ghetto Ebraico, è presente un particolare palazzo sul quale è presente un’iscrizione che indica come data di costruzione il 2221, ancora oggi (per noi abitanti nel 2025) futuro inoltrato.

L’edificio in questione apparteneva, una volta, a Lorenzo Manilio, un ricco commerciante del XV secolo; grande appassionato di storia dell’antichità e di storia romana, scelse di utilizzare come punto di riferimento per il conteggio la fondazione dell’antica Roma, il 753 a.C., come punto di riferimento per l’anno zero. Ecco quindi scoperto l’arcano: il vero anno di costruzione dell’edificio è il 1486, che sommato ai 753 anni aggiunti rispetto alla numerazione che parte dalla nascita di Cristo, da proprio come data il 2221.
Altro che futuro, quindi: un edificio che rispecchia pienamente l’amore del suo proprietario per l’antichità! Tra l’altro, è possibile vedere l’amore di Manilio per la romanità anche da diversi altri dettagli: il basamento è decorato con diversi reperti archeologici, tra cui una stele funeraria proveniente dalla Via Appia, una stele in greco e il frammento di un sarcofago.
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Come viene spiegato nel video, per dimostrare il suo amore per l’antica Roma e realizzare quest’opera edilizio, Manilio non badò a spese e fece collegare tre edifici preesistenti con una lunga facciata di marmo, che funge da decorazione per la facciata e contiene l’iscrizione con la famosa data, ovviamente scritta in latino e totalmente celebrativa della rinascita dell’antica epoca romana, alla cui arte e cultura Manilio voleva rendere omaggio.