Il decreto fiscale del Governo ha introdotto due novità importantissime che riguardano i liberi professionisti con regime forfettario. Vediamo di cosa si tratta.
Giovedì 12 giugno è stato dato il via libera al nuovo decreto fiscale del Governo Meloni. Le principali novità riguardano le partite IVA ma non tutte: solo quelle aderenti al regime forfettario. In Italia, infatti, le partite IVA possono essere di due tipi: ordinarie e forfettarie.

Le prime pagano l’IVA e, per quanto riguarda l’Irpef, hanno una tassazione progressiva esattamente come i lavoratori dipendenti: in pratica l’aliquota aumenta con l’aumentare del reddito imponibile. Le Partite IVA forfettarie, invece, pagano una flat tax del 5% per i primi 5 anni e poi del 15% a vita e sono esenti dal pagamento dell’IVA.
Non tutti i liberi professionisti possono aderire a questo regime: tutto dipende dal proprio codice ATECO e, in ogni caso, se si supera un fatturato annuo lordo di 85.000 euro bisogna passare al regime ordinario. Il Governo, con il nuovo decreto fiscale ha introdotto due importantissime novità che interessano proprio coloro che hanno aderito al regime forfettario.
Decreto fiscale: importanti novità per i forfettari
Il Governo di Giorgia Meloni, ancora una volta, ci ripensa e cambia le carte in tavola per coloro che hanno aderito al regime forfettario. Dopo l’addio al concordato preventivo, sono state introdotte due novità di grande rilievo in vigore già da quest’anno. Vediamo, nei dettagli, che cosa cambierà.

La prima novità è di carattere molto pratico e ha a che fare con le tempistiche. Pensavate di dover pagare saldo 2024 e acconto 2025 entro il 30 giugno? Il Governo ha cambiato idea e ha deciso che, quest’anno, i liberi professionisti con Partita IVA forfettaria avranno tempo fino al 21 luglio. Eventualmente, per chi fosse in difficoltà, di potrà effettuare il versamento anche entro il 20 agosto ma, in tal caso, verrà applicata una piccola maggiorazione pari allo 0,4% dell’importo dovuto.
La seconda novità, invece, riguarda i rimborsi. Di norma i forfettari non detraggono nulla e deducono solo i contributi Inps versati l’anno precedente. Da quest’anno, invece, possono dedurre le spese effettuate in anticipo per esigenze lavorative e che sono state poi loro rimborsate dai clienti.
In pratica tali spese non andranno ad aumentare la base imponibile su cui vengono calcolate le tasse. Tali spese devono essere state effettuate con pagamenti tracciabili come bonifici o strumenti elettronici quali bancomat e carte di credito. Ma è stata introdotta un’eccezione: nel caso di pagamenti effettuati all’estero, allora sono ammesse spese sostenute anche con pagamenti in contanti.
Dunque si tratta di novità entrambe molto positive per questi liberi professionisti che, ad oggi, rappresentano una bella fetta di contribuenti. Da tempo il Governo sta valutando di alzare a 100.000 la soglia massima di reddito annuo per poter aderire al regime forfettario. Per il momento, tuttavia, il limite resta ferma a 85.000 euro. Non è escluso che la novità tanto attesa non arrivi con la prossima Legge di Bilancio.